Cloud Waste: I 50k all'anno che non sapevi di buttare
Una startup mid-stage mi contatta dicendo: "Non capiamo come mai il burn rate è salito del 20%."
Non era colpa del marketing. Non era colpa delle assunzioni.
Era il cloud.
Con la crescita degli utenti, servizi come:
- Firestore
- DynamoDB
- Cloud Run
- BigQuery
- Funzioni serverless
- S3 + CDN
avevano iniziato a macinare richieste e storage in modo invisibile.
I Costi Invisibili
Nessuno aveva messo:
- alert sui limiti
- budget caps
- compressione dei log
- politiche di storage pulite
- caching sulle query costose
- replica solo dove serviva
- politiche di scadenza
- profiling delle chiamate più costose
Il risultato? Un aumento costante, mese dopo mese.
Finché il founder, guardando il contabile AWS, ha visto la cifra totale annuale: 53.784€ di infrastruttura.
Per un'app che avrebbe dovuto costare 12–15k/anno.
Nessun problema singolo era grave. Il problema era la somma di mille piccoli sprechi invisibili.
L'Intervento di Ottimizzazione
Bastava:
- Mettere cache dove serviva (Redis/Memcached).
- Riscrivere 3 query inefficienti che leggevano troppi dati.
- Unificare due servizi che comunicavano troppo via rete.
- Chiudere log inutili (verbose logging in produzione).
- Spostare file infiniti da S3 standard a classi di archiviazione meno costose (Glacier).
- Ridurre chiamate a BigQuery giornaliere.
- Usare snapshot invece di fetch completi.
Tutto questo ha ridotto la fattura del 58%.
Ogni mese la startup stava letteralmente buttando soldi senza accorgersene.
La Lezione
Il cloud non ti uccide quando cresci. Ti uccide quando non lo guardi per mesi.
L'infrastruttura "pay-as-you-go" è fantastica, finché non ti dimentichi che "you go" anche quando dormi. Audit periodici dei costi cloud non sono un optional, sono igiene aziendale.